A Sampierdarena, uno dei quartieri di Genova colpiti dalla tragedia del Morandi nell’estate 2018, la Conferenza San Giovanni Bosco della Società di San Vincenzo De Paoli ha adottato un nucleo familiare ucraino, arrivato lo scorso 13 aprile e alloggiato in un appartamento di proprietà della stessa San Vincenzo genovese, utilizzato da sempre come alloggio giubilare. A raccontare questa storia è il settimanale cattolico di Genova, “Il Cittadino”.
Cinque persone, tra cui due minori, hanno trovato accoglienza e il sostegno dei confratelli e delle consorelle della San Vincenzo parrocchiale, che si è resa disponibile a prendere in carico il nucleo, offrendo assistenza e cura.
Si tratta, spiega “Il Cittadino”, di un progetto molto semplice che prevede l’immancabile sostegno alimentare ma anche l’accompagnamento per ottenere servizi e prestazioni, un accompagnamento rafforzato dalla visita domiciliare, quasi giornaliera, da parte della San Vincenzo. Il nucleo accolto ha già espresso il desiderio di rimanere a Genova per iniziare, proprio qui, un nuovo capitolo della propria esistenza.
Nemmeno la lingua rappresenta un ostacolo insormontabile: grazie alla fantasia della carità e alla tecnologia, il nucleo familiare ucraino e i vincenziani riescono a comunicare tra loro grazie a un traduttore simultaneo, nell’attesa che i profughi imparino l’italiano.
Anche qui alcuni parrocchiani si sono detti disponibili ad aiutare il nucleo in caso di necessità e alcuni hanno già collaborato nel fornire alcuni servizi.
Altri sedici profughi sono stati accolti presso l’Istituto Don Bosco, attivo nello stesso quartiere e casa storica della Congregazione Salesiana. Anche queste sedici persone hanno trovato cure, assistenza e sostegno da parte della San Vincenzo, alla quale, e da sempre, nessuna povertà è estranea.