(Strasburgo) “Avevamo immaginato delle priorità e un programma per la presidenza semestrale, ma l’aggressione russa all’Ucraina ha cambiato le prospettive”: Petr Fiala, premier della Repubblica Ceca, esordisce così dinanzi all’Europarlamento nel presentare il programma della presidenza del Consiglio dei ministri Ue che il suo Paese detiene da luglio fino al termine del 2022. “Abbiamo finora dato una risposta rapida, dura e soprattutto unitaria” alla Russia, approvando sei pacchetti di sanzioni, giungendo a riconoscere la candidatura di Ucraina e Moldova all’Ue, “dando a questi due Paesi la speranza di unirsi a un’Europa libera e democratica”. Fiala cita Havel, dal quale è tratto il motto del semestre: “L’Europa come compito”. Il premier insiste sulla necessità di trovare risposte alle conseguenze della guerra: inflazione e crisi economica, forniture energetiche (“derussificare” le forniture), crisi alimentare mondiale. Tre le direttrici in cui muoversi: innanzitutto, “ripensare, ricostruire e dare nuova forza” all’Unione. Da qui le priorità del semestre: gestione solidale dei rifugiati ucraini (ma non cita i profughi provenienti da altre regioni del mondo); preparare la ricostruzione dell’Ucraina; fonti alternative di energia rispetto a quelle finora fornite dalla Russia (e chiede ai deputati di approvare la contestata proposta della Commissione sulle tassonomie, con il nucleare: “I Paesi che non hanno possibilità di puntare sulle rinnovabili, come il nostro, se non avranno la possibilità di finanziare il nucleare come fonte pulita non saranno in grado di raggiungere gli obiettivi climatici”). Quindi si sofferma a lungo sulla sicurezza (militare, digitale). E, dopo aver citato Ronald Reagan, parla di democrazia “efficace e sfidata”, da “proteggere assieme ai nostri valori comuni”.