Diocesi: mons. Manetti (Fiesole), “tenendoci per mano ci scopriremo fratelli tutti”

“Tenendoci per mano ci scopriremo fratelli tutti”. Questo invito rivolto oggi pomeriggio da mons. Stefano Manetti ai tanti fedeli riuniti al Teatro Romano per partecipare alla solenne concelebrazione in occasione del suo ingresso solenne nella diocesi di Fiesole.
“Ti saluto, cara Chiesa di Dio che sei in Fiesole, che oggi ricevo dalle mani di Nostro Signore e dalle mani del vescovo Mario, per servirla ed onorarla mediante il ministero episcopale”, ha detto il presule all’inizio dell’omelia. “Dopo gli otto anni di servizio alla Chiesa che è in Montepulciano-Chiusi-Pienza, che saluto con grande affetto, il Signore, attraverso il Santo Padre, mi ha chiamato ad essere qui con voi. Il nostro cammino insieme ha inizio in questo giorno di festa del nostro il Patrono, san Romolo, martire”, ha proseguito mons. Manetti, evidenziando che “è significativa la nostra convocazione nel segno del martirio. Esso infatti si riferisce al nostro battesimo, in quanto rappresenta il compimento perfetto della vocazione di ogni battezzato, cioè la decisione di vivere per Cristo fino al dono totale di sé, per alcuni realizzatosi in modo cruento, come Romolo, per tutti vissuto in modo incruento, ma con lo stesso spirito, quando si giunge a porre la relazione col Signore al di sopra di ogni altro bene”. “Il cammino sinodale è lo stile di essere Chiesa da assimilare e far nostro”, ha sottolineato il vescovo, aggiungendo che “siamo certamente provati dalla pandemia, dalla crisi economica e dalla guerra in Europa e abbiamo imparato che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo ma solo insieme (Papa Francesco il 27.03.2020)”.
Rivolgendosi al suo successore, mons. Mario Meini, sul sagrato della cattedrale di San Romolo ha voluto dare il “benvenuto”. “L’abbraccio della comunità fiesolana – ha proseguito – è un abbraccio caloroso, perché san Romolo ha un nuovo successore, perché Fiesole ha il suo vescovo. Un abbraccio caloroso perché il vescovo sei tu Stefano, un vescovo che conosce da vicino questo territorio. Ti saluto nel segno di sant’Andrea Corsini, il più fiorentino dei vescovi fiesolani”.

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