Quello nella Repubblica Democratica del Congo “è stato un momento molto bello, intenso e positivo”. A dichiararlo è il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, poche ore prima dell’imbarco dall’aeroporto di Addis Abeba, in Etiopia. “Almeno le prime impressioni confermano che la visita è servita proprio a portare la presenza e l’affetto del Papa alla popolazione e alla Chiesa che lo attendeva con tanta speranza”, il bilancio del porporato ai media vaticani, che lo accompagnano nel viaggio: “Mi auguro che tutto questo possa ripetersi in Sud Sudan”. Il segretario di Stato ha lasciato Kinshasa per recarsi a Juba, seconda tappa del suo viaggio in Africa a nome del Papa. Oggi l’incontro con Salva Kiir e il primo vice presidente, Riek Machar. “Certamente – sottolinea Parolin – la situazione, anche quella politica, è molto delicata. Quindi si dovrà continuare, come sempre ha fatto la Santa Sede, ad insistere per la pace perché ci sia capacità di riconciliarsi e trovare degli accordi per chiudere una pagina dolorosa. Si spera anche con le prossime elezioni del 2023 che ciò possa realizzarsi”.