Il professor Giovanni Addolorato, direttore della Uoc Medicina interna 2 e Patologie Alcol correlate della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e professore associato di Medicina interna presso l’Università Cattolica, campus di Roma, è il vincitore dell’edizione 2022 del Premio Magna Grecia, per la sezione “Medicina”. Il prestigioso riconoscimento gli è stato conferito sabato 2 luglio, nel corso di una serata di gala, organizzata al teatro Kursaal Santalucia di Bari.
I Magna Grecia Awards, ispirati ai valori universali di questa antica civiltà del Mediterraneo, cioè alla democrazia, alla tolleranza, al dialogo e alla solidarietà tra gli uomini, hanno acquisito nel corso dei loro 25 anni di storia, una risonanza che travalica i confini nazionali. L’edizione di quest’anno, dal titolo ‘L’amore è la spiegazione di tutto’, ispirandosi alla carismatica figura di San Giovanni Paolo II, mira ad esaltare “questo sentimento magico e profondo che spinge l’essere umano a compiere imprese meravigliose dispensando bellezza, senza risparmiarsi mai”.
La motivazione del Premio Magna Grecia al professor Addolorato recita: “Per il considerevole impegno profuso nell’attenzione rivolta alle nuove generazioni che sfogano nell’alcol le loro fragilità, notevolmente accentuate dalla pandemia. Per il contributo scientifico nello studio delle malattie correlate all’alcol e nello sviluppo delle strategie di cura”. “Alcol e adolescenza – ricorda l’esperto – sono un ossimoro, perché i giovani non dovrebbero proprio accostarsi alle bevande alcoliche, visto che fino alla maggior età il sistema enzimatico deputato al metabolismo dell’alcol non è maturo. I danni dell’alcol inoltre vengono ulteriormente amplificati dal ‘binge drinking’, una modalità di consumo molto popolare tra i giovani (ammette di praticarla fino al 60% dei liceali di Roma e del Lazio), consistente nel bere 5 o più unità alcoliche (ne bastano 4 per le donne) in un arco temporale non superiore ai 40 minuti. Per unità alcolica intendiamo un bicchiere di vino o una lattina di birra da 33 cc o un drink di superalcolici. E a peggiorare ancora le cose infine ci pensa la moda emergente della ‘drunkessia’, cioè del bere a stomaco vuoto, per non ingrassare”.