“L’Italia brucia con gli incendi triplicati nell’ultimo anno rispetto alla media storica, con oltre sedicimila ettari di boschi e terreni andati a fuoco dall’inizio del 2022, una superficie pari a ventiduemila campi da calcio”. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti su dati Effis in riferimento all’ultima ondata di caldo con venti città con il bollino rosso e temperature oltre i 40 °C. “Le alte temperature e l’assenza di precipitazioni con una devastante siccità – sottolinea l’associazione – hanno inaridito i terreni nelle aree più esposte al divampare delle fiamme, con il moltiplicarsi di casi in tutta Italia, dalla Puglia alla Campania fino a Roma. Il risultato è che i roghi segnalati sono già il triplo rispetto alla media degli ultimi quindici anni”.
“Un dramma che l’Italia è costretta ad affrontare – evidenzia Coldiretti- perché se da una parte 6 incendi su 10 sono di origine dolosa, con i piromani in azione, dall’altra per effetto della chiusura delle aziende agricole, la maggioranza dei boschi nazionali si trova senza sorveglianza per l’assenza di un agricoltore che possa gestirli in un Paese come l’Italia dove più di un terzo della superficie, per un totale di 11,4 milioni di ettari, è coperta da boschi”. “Ogni rogo – precisa l’associazione – costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni”. “Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni economiche e sociali affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di vigilanza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli, anche nei confronti delle azioni criminali”, aggiunge Coldiretti.