È in programma per la serata di giovedì 7 luglio, a Vercelli, la veglia “Morire di speranza”, in memoria di quanti hanno perso la vita nei viaggi verso l’Europa. L’incontro di preghiera, ospitato dalle 20.45 nella chiesa di San Salvatore (corso Libertà 42), è promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. A presiederlo sarà l’arcivescovo di Vercelli, mons. Marco Arnolfo, alla presenza di Stanislao Calati, pastore della Chiesa valdese-metodista, padre Iulian Paun, parroco della Chiesa ortodossa romena, e migranti provenienti da diversi Paesi. “Nel corso della preghiera – si legge in una nota – saranno pronunciati ad alta voce alcuni nomi di chi è morto così tragicamente nell’ultimo anno, accompagnati dall’accensione di candele in loro memoria, da riflessioni e da canti”.
“La guerra in Ucraina – prosegue la nota – ha in questi mesi catalizzato la nostra attenzione, con la triste conta delle vittime e l’enorme numero di profughi che ha causato. Stiamo compiendo, anche in Italia, uno straordinario sforzo di solidarietà nei confronti di chi fugge dai bombardamenti e dagli attacchi missilistici. Ma non dobbiamo dimenticare gli oltre 61.000 morti e dispersi dal 1990 ad oggi nel Mediterraneo e nelle altre rotte, via terra, dell’immigrazione verso l’Europa. Da gennaio 2021 ad oggi, 3.200 profughi hanno perso la vita solo perché cercavano un futuro migliore. È la storia di due bambini, Mousa del Mali, e Omar del Gambia, i cui corpi sono stati recuperati insieme a quelli di alcuni giovani tra il 3 e il 17 aprile scorsi nel fiume Kupa, al confine tra Croazia e Slovenia, mentre tentavano di raggiungere l’Italia. O la dolorosa vicenda di 58 persone che sono morte nei mesi scorsi cercando di attraversare il confine tra Bielorussia e Polonia, vittime di un vergognoso ‘gioco politico’ fra gli Stati europei”.