“Lottare ogni giorno con l’oscurità”, perché “c’è uno scontro quotidiano tra luce e tenebre, che non avviene là fuori da qualche parte, ma dentro ciascuno di noi”. Lo ha chiesto il Papa al “giovane Inuit”, con cui ha dialogato idealmente durante l’ultimo momento pubblico del suo viaggio in Canada, ad Iqaluit. “Se vogliamo diventare migliori, dobbiamo imparare a distinguere la luce dalle tenebre”, ha raccomandato Francesco: “Da dove si comincia? Puoi iniziare chiedendoti: che cosa mi appare luccicante e seducente, ma poi mi lascia dentro un grande vuoto? Questo è tenebra! Che cosa, invece, mi fa bene e mi lascia pace nel cuore, anche se prima mi chiede di uscire da certe comodità e dominare certi istinti? Questo è luce!”. “Qual è la forza che ci permette di separare dentro di noi la luce dalle tenebre, che ci fa dire no alle tentazioni del male e sì alle occasioni di bene?”, si è chiesto il Papa. “È la libertà”, la risposta, “che non è fare tutto quello che mi pare e mi piace; non è quello che posso fare nonostante gli altri, ma per gli altri; non è totale arbitrio, ma responsabilità. La libertà è il dono più grande che il nostro Padre nei cieli ci ha dato insieme alla vita”. Alla fine, la citazione di “un grande poeta”: Charles Peguy, che proprio sul tema della libertà ha scritto pagine memorabili, a partire dal sogno di un padre per il figlio.