“Alle comunità parrocchiali interessate – principalmente quelle a cui verrà chiesto di modificare l’assetto pastorale – chiedo di intraprendere con entusiasmo il nuovo cammino con i nuovi pastori, nello stile sinodale indicatoci da Papa Francesco: comunità formate da discepoli-missionari, protese verso il futuro nella affascinante testimonianza di una fraternità concretamente vissuta, punti di riferimento autorevoli e amorevoli nel territorio in cui sono costituite”. È l’esortazione rivolta dal vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, nel comunicare gli avvicendamenti di alcuni presbiteri della diocesi.
Volendo assicurare che, “al 12 settembre, tutti i sacerdoti coinvolti negli avvicendamenti siano già operativi nella loro nuova destinazione” e riconoscendo che “alcune particolari situazioni personali e pastorali hanno richiesto un lungo e laborioso discernimento che, inevitabilmente, ha dilatato i tempi delle mie valutazioni e delle relative decisioni, che hanno riguardato un numero non indifferente di sacerdoti”, il vescovo ha chiesto che la sua comunicazione fosse data dai parroci delle comunità coinvolte nel corso di un Consiglio pastorale allargato anche ad altri membri della parrocchia. “Sono pienamente consapevole di quanto delicata e complessa sia l’articolazione dei trasferimenti dei presbiteri – ha ammesso mons. La Placa – e non vi nascondo che, ad un anno dal mio ingresso nella nostra amata diocesi, è con particolare trepidazione che ho intrapreso questo grave impegno”. “Ritengo fondamentale – ha spiegato il vescovo – intraprendere percorsi di unità tra presbiteri e comunità loro affidate, e che questa unità si cominci ‘a tradurre in percorsi pastorali comuni tra parrocchie limitrofe’ dove l’unità dei sacerdoti diventi ‘il segno e l’impulso per una effettiva comunione delle comunità che essi servono’”. “Andiamo avanti con gioia”, l’invito di mons. La Placa, chiedendo inoltre che “ognuno di noi faccia la sua piccola ma fondamentale parte, confidando sempre nell’aiuto che lo Spirito Santo non ci farà certamente mai mancare e scommettendo sulle nostre migliori energie umane, spirituali e pastorali”.