“L’Agenzia europea per il controllo sulle frontiere (Frontex) era a conoscenza che la Guardia costiera greca effettuava sistematicamente respingimenti di migranti, ma invece di impedirli ha contribuito a coprirli”. È quanto riportano Der Spiegel, Le Monde e i partner di Lighthouse Reports, in un’inchiesta pubblicata ieri su un’indagine, tenuta segreta, dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) sulle attività di Frontex. Secondo quanto è emerso, Frontex avrebbe contribuito anche finanziariamente ai respingimenti nei confronti dei migranti da parte della Guardia costiera greca. In particolare, le indagini accusano l’ex direttore dell’Agenzia, Fabrice Leggeri, dimessosi ad aprile, e il suo stretto collaboratore, Thibauld de La Haye Jousselin e Dirk Vanden Ryse, direttore della divisione responsabile della sorveglianza delle frontiere, di aver coperto i respingimenti della Guardia costiera greca, finanziandoli e mentendo al Parlamento europeo. Nelle scorse settimane, la Commissione europea ha ribadito la sua posizione agli eurodeputati: “Gli Stati membri hanno l’obbligo, ai sensi del diritto dell’Unione, di prevenire e scoraggiare gli attraversamenti non autorizzati delle frontiere esterne dell’Ue”. Ma allo stesso tempo, “gli Stati membri devono anche gestire le loro frontiere nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e in conformità con la Carta, compresi il diritto di asilo e il principio di non respingimento”, hanno scritto, in una lettera indirizzata alla commissione Affari interni del Parlamento europeo, i vice presidenti della Commissione europea, Vera Jourova e Margaritis Schinas, e la commissaria Ue per gli Affari interni, Ylva Johansson. Sempre nella lettera, la Commissione Ue ha riferito che le autorità greche si sono impegnate a rafforzare i diritti fondamentali nell’ambito del sistema di asilo entro il 1° settembre.