Saranno oltre 250 i pellegrini lombardi tra malati, dame e barellieri, sacerdoti, accompagnatori e fedeli che dal 4 al 10 agosto parteciperanno a un pellegrinaggio a Lourdes, organizzato dalla sezione lombarda dell’Unitalsi. L’associazione tradizionalmente dedica ai giovanissimi alla prima esperienza come volontari questo pellegrinaggio di agosto che vedrà decine di ragazzi lombardi vivere un’estate diversa. A guidare spiritualmente il gruppo dei pellegrini sarà il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni.
I volontari e i pellegrini partiranno dalle diverse province lombarde in un itinerario che, la prossima settimana, li porterà in un pellegrinaggio di fede e servizio alla grotta di Massabielle. Per L’Unitalsi Lombarda quello di agosto è da sempre un viaggio particolare che pone un accento particolare alla partecipazione di ragazzi e giovani che scelgono di dedicare le loro vacanze a un’esperienza di servizio a favore delle persone anziane e con disabilità. Ma non sarà un viaggio solo “per”, sarà un pellegrinaggio “con” gli anziani, persone disabili e gli altri pellegrini: un vero cammino di fraternità.
In questa estate 2022 partiranno sette pullman di cui tre attrezzati riservati al trasporto dei pellegrini ammalati che viaggiano in posti speciali ad essi dedicati per viaggiare in maniera idonea alla loro necessità . Sono diversi i gruppi di pellegrini che partiranno con le sottosezioni lombarde e tra loro i ragazzi e ragazze provenienti in particolare da Cremona, Como, Mantova Busto Arsizio, Crema, Legnano e Varese Seveso, Pavia, Bollate, Merate, Milano e Sondrio.
“È stato fatto un grande sforzo organizzativo e aggregativo per poter confermare questo tradizionale pellegrinaggio estivo come uno dei più numerosi e partecipati dai giovani del nostro anno unitalsiano”, racconta Luciano Pivetti, presidente regionale dell’Unitalsi Lombarda. “Saranno davvero numerosi i giovani che per la prima volta proveranno questa esperienza di servizio a chi è nel bisogno – aggiunge Pivetti -. In particolare, mi piace ricordare che oltre una trentina arrivano dalla diocesi di Cremona. Sarà compito dei nostri gruppi locali offrire continuità a questa esperienza affinché lo stile di servizio e di relazione con gli altri possa diventare quotidianità di vita. Solo così l’esperienza di pellegrinaggio, con le sue proposte di un modo diverso di vivere le proprie relazioni con gli altri e con Dio, può insegnare a vivere l’emozione del dono di sé in tutti gli altri giorni dell’anno!”.