Prosegue l’impegno delle organizzazioni civili ed ecclesiali della diocesi di Carpi per l’accoglienza dei profughi ucraini giunti nelle nostre città nei mesi scorsi ma l’evolversi del conflitto non induce a pensare a una imminente conclusione delle ostilità. Lo si legge in una nota della diocesi in cui si sottolinea che “purtroppo le notizie di continue incursioni di missili russi anche su obiettivi civili hanno messo molto in apprensione la comunità ucraina, alcuni che già sono rientrati o pensavano di farlo a breve sono stati costretti a rivedere i loro piani”. La Comunità ucraina di Carpi che ha come sede la parrocchia di San Bernardino Realino continua a prodigarsi per rispondere direttamente alle varie necessità che arrivano dai congiunti rimasti in patria. Ora, fanno sapere i responsabili, “non c’è urgenza per alimenti e indumenti perché sono garantiti da altri canali umanitari ma occorre sostenere gli uomini e anche le donne che si trovano gli uni sul fronte di guerra e altri nei servizi logistici di supporto e che necessitano di indumenti e attrezzature idonee per affrontare al meglio i servizi a cui sono chiamati. In particolare la richiesta riguarda: binocoli professionali (anche notturni), guanti militari e da lavoro con particolari protezioni, occhiali tattici, scarpe antinfortunistiche, giubbotti e pantaloni (tipo pescatore/cacciatore), berrettini e cuffiette da mettere sotto i caschi”. È possibile sostenere gli acquisti di questo materiale con contributi economici da consegnare direttamente alla comunità ucraina di Carpi che si ritrova presso la chiesa di San Bernardino Realino tutte le domeniche per la celebrazione della santa messa.