Papa Francesco: messa a Edmonton, “siamo figli perché siamo nipoti”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Per accogliere veramente chi siamo e quanto siamo preziosi, abbiamo bisogno di assumere in noi coloro da cui discendiamo, coloro che non hanno pensato solo a sé stessi, ma ci hanno trasmesso il tesoro della vita”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa presieduta al Commonwealth Stadium di Edmonton, primo appuntamento pubblico della seconda giornata del viaggio in Canada. “Siamo qui grazie ai genitori, ma anche grazie ai nonni che ci hanno fatto sperimentare di essere benvenuti nel mondo”, ha ricordato Francesco riferendosi alla festa liturgica di oggi, che celebra i Santi Gioacchino e Anna e, con loro, tutti i nonni del mondo. “Sono stati spesso loro ad amarci senza riserve e senza attendere qualcosa da noi: loro ci hanno presi per mano quando avevamo paura, rassicurati nel buio della notte, incoraggiati quando alla luce del sole dovevamo affrontare le scelte della vita”, l’omaggio di Francesco: “Grazie ai nonni abbiamo ricevuto una carezza da parte della storia che ci ha preceduto: abbiamo imparato che il bene, la tenerezza e la saggezza sono radici salde dell’umanità. Nella casa dei nonni in tanti abbiamo respirato il profumo del Vangelo, la forza di una fede che ha il sapore di casa. Grazie a loro abbiamo scoperto una fede familiare, domestica; sì, perché la fede si comunica essenzialmente così, si comunica ‘in dialetto’, si comunica attraverso l’affetto e l’incoraggiamento, la cura e la vicinanza”. “Questa è la nostra storia da custodire, la storia di cui siamo eredi”, ha spiegato il Papa: “siamo figli perché siamo nipoti. I nonni hanno impresso in noi il timbro originale del loro modo di essere, dandoci dignità, fiducia in noi stessi e negli altri. Ci hanno trasmesso qualcosa che dentro di noi non potrà mai cancellarsi e, allo stesso tempo, ci hanno permesso di essere persone uniche, originali e libere”.

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