Agricoltura: Prandini (Coldiretti) a Draghi, “occorre via libera a stagionali per salvare raccolti”

“Occorre superare al più presto i vincoli burocratici che rallentano l’assunzione dei lavoratori stagionali per salvare i raccolti sopravvissuti alla siccità con l’avvio delle principali campagne di raccolta dalla frutta alla verdura, dalle olive alla vendemmia”. Lo ha chiesto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, in occasione dell’incontro a Palazzo Chigi del presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, con le organizzazioni datoriali. “Il rischio – ha spiegato Prandini – è di far pagare alle famiglie un ulteriore aumento dei prezzi degli alimenti e di generare uno spreco di cibo intollerabile in questo momento”. “Per aiutare le famiglie – ha affermato Prandini – è strategico il taglio del costo del lavoro girando la cifra direttamente in busta paga ai dipendenti che avrebbero così maggiore capacità di spesa”.
Ad oggi, secondo Coldiretti, appena 10mila stagionali sui 42mila previsti dal decreto flussi 2021 hanno iniziato a lavorare nelle campagne dove i prodotti agricoli salvati dal caldo e dalla siccità rischiano di rimanere nei campo per la mancanza di lavoratori impegnati a raccoglierli. “Dal Trentino al Veneto passando per l’Emilia fino ad arrivare in Basilicata la situazione – ha precisato Prandini – è divenuta drammatica con il rischio concreto di perdere i prodotti ormai maturi. Non è possibile che per colpa della burocrazia le imprese perdano il lavoro di una intera annata agraria dopo aver affrontato peraltro i danni della siccità e un pesante aumento dei costi di produzione determinato dalla guerra in Ucraina”. Per il presidente di Coldiretti, “si tratta di assicurare i nulla osta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli”. “Occorre introdurre un contratto di lavoro occasionale per consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi”, ha evidenziato Prandini, che ha chiesto “un piano per la formazione professionale, misure per ridurre la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro”.

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