Si alza nel mondo un coro di proteste e condanne alla notizia che nel Myanmar, governato da una giunta militare, ieri sono stati giustiziati quattro attivisti politici, accusati di “atti di terrorismo”. Il relatore speciale Onu sulla situazione dei diritti umani in Myanmar, Tom Andrews, ha condannato le esecuzioni di questi “patrioti e campioni di diritti umani e democrazia”. Queste persone “sono state processate e condannate da un tribunale militare senza diritto di appello e, secondo quanto riferito, senza l’assistenza di un avvocato, in violazione del diritto internazionale sui diritti umani”, ha affermato Andrews. “Questi atti depravati devono essere un punto di svolta per la comunità internazionale: che altro deve fare la giunta affinché la comunità internazionale decida di prendere una forte iniziativa?”. Dalle notizie riportate sulla stampa internazionale si apprende che l’ex parlamentare e artista hip-hop Phyo Zeya Thaw (41 anni), Kyaw Min Yu (53), Hla Myo Aung e Aung Thura Zaw sono stati impiccati. “Inorridisco per l’esecuzione di attivisti pro-democrazia, tra cui un ex deputato, da parte della giunta birmana”, ha scritto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. “Condanno con la massima fermezza questa oltraggiosa violazione dei diritti umani. La pena capitale è disumana e dovrebbe essere abolita in tutto il mondo”. In un comunicato del ministero degli Esteri francesi, alla condanna per questa “punizione ingiusta, disumana e inefficace”, si unisce l’appello “per il rilascio di tutti coloro che sono stati arbitrariamente detenuti dal 1° febbraio 2021, che si ponga fine alle violenze perpetrate dal regime militare birmano e si instauri un processo di dialogo che includa tutte le parti interessate. Il sostegno della Francia al popolo birmano, di cui saluta il coraggio, rimane immutato”.