Migranti: ActionAid e Openpolis, “istituzioni reticenti sui dati dell’accoglienza, una emergenza che non c’è”

“Le istituzioni continuano ad essere reticenti nel rilasciare i dati sull’accoglienza delle persone straniere in Italia, rallentando il processo verso una piena trasparenza e quindi una valutazione dei risultati delle politiche attuate”. Lo denunciano ActionAid e Openpolis, facendo notare la mancanza di “dati esaustivi, aperti e accessibili su un fenomeno che, oltre a riguardare direttamente la vita di migliaia di persone ospiti nei centri, torna periodicamente al centro del dibattito politico e pubblico, spesso purtroppo oggetto di strumentalizzazioni”. La mancanza di informazioni da parte delle istituzioni che gestiscono il sistema di accoglienza in Italia ha costretto ActionAid e Openpolis a inoltrare 24 tra istanze di accesso ai dati, richieste di riesame o di chiarimenti, e ricorsi in sede giurisdizionale avviati dall’aprile 2020 al giugno 2022. Il lavoro di raccolta e analisi dei dati ha dato vita a Centri d’Italia, la prima piattaforma di monitoraggio di tutti i centri di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati in Italia, lanciata lo scorso febbraio. “Negli ultimi tre anni le persone accolte in Italia sono diminuite del 42%. A partire dai dati, un’emergenza migranti nel nostro Paese non c’è – sottolineano le due organizzazioni –. È il sistema dell’accoglienza a operare in maniera emergenziale, dato che 7 migranti su 10 sono accolti in centri straordinari. Grazie al lavoro di analisi svolto sappiamo che tra il 2018 ed il 2020 si è passati da una capienza di 170.000 persone a 100.000, sono stati chiusi oltre 3.000 centri e che a pagare lo scotto maggiore sono stati i centri piccoli che hanno perso migliaia di posti”. Il dato più importante è che, nonostante i numeri esigui di ospiti raccolti con maggiori dettagli nell’ultimo report dal titolo “L’emergenza che non c’è”, l’accoglienza “è in emergenza non a causa del numero delle persone accolte, quanto piuttosto della modalità di gestione del sistema. Nel 2015 oltre il 70% delle persone venivano accolte nel sistema emergenziale a discapito del sistema ordinario. Nel 2021, nonostante il numero di persone accolte sia nettamente inferiore, questa percentuale è rimasta pressoché invariata”. “All’alba di una nuova campagna elettorale dobbiamo evitare il rischio che l’accoglienza torni ad essere terreno di speculazioni politiche basate su dati parziali, utilizzati in maniera ambigua e difficilmente verificabili”, afferma Cristiano Maugeri, Programme developer area migrazioni di ActionAid.

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