Il processo sinodale in Francia ha mobilitato più di 150mila persone, che tra l’ottobre 2021 e l’aprile 2022 si sono riunite e confrontate con le domande inviate dalla segreteria generale del Sinodo. Un lavoro di sintesi e di discernimento è stato poi compiuto a livello delle diocesi e pubblicato nella “Raccolta nazionale di sintesi locali sul Sinodo 2023 sulla sinodalità”, disponibile sul sito della Conferenza episcopale francese. Questo testo, insieme a un documento che i vescovi stanno ancora elaborando, saranno inviati alla segreteria del dicastero vaticano. Nel documento di sintesi dei contributi diocesani si riferisce che la proposta di Sinodo ha suscitato duplici reazioni: da un lato “generosa partecipazione” e la “sensazione di vivere un’esperienza promettente, un processo comunitario di ascolto e discernimento”. Dall’altra, “resistenze di vario genere” e la “difficoltà di sentire le voci dei più fragili, di raggiungere e mobilitare i giovani e i giovani adulti; il timore di alcuni che questo processo serva a imporre cambiamenti alla Chiesa a cui sono legati; difficoltà per molti sacerdoti di riconoscere l’interesse di questo sinodo”. A condizionare il cammino francese nei periodo in questione, la ricezione del rapporto della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa e la pandemia. Di qui è emersa “più evidente la necessità di prendersi cura gli uni degli altri” e la “profonda aspirazione a una Chiesa più fraterna”.