La Corte di Appello dello Stato della Città del Vaticano, presieduta da mons. Alejandro Arellano Cedillo, e composta da mons. Vito Angelo Todisco e dall’avvocato Massimo Massella Ducci Teri, ha confermato la sentenza pronunciata dal Tribunale in data 21 gennaio 2021 nei confronti del professor Angelo Caloia, ex presidente dello Ior, dell’avvocato Gabriele Liuzzo, procuratore speciale dello stesso istituto, nonché del figlio di quest’ultimo, Lamberto, ma nello stesso tempo ha modificato in parte la decisione impugnata, dichiarando estinte per prescrizione alcune ipotesi di appropriazione indebita. Per quanto riguarda i reati, confermati, di riciclaggio e peculato, Caloja e Liuzzo – si legge nel dispositivo della sentenza – sono stati condannati complessivamente a otto anni e sei mesi di reclusione, più 12.500 euro di multa, oltre alla confisca e al risarcimento dei danni in favore delle parti civili. Lamberto Liuzzi è stato condannato a cinque anni e due mesi di reclusione, più 8mila euro di multa. Tutti gli imputati, sono interdetti “in perpetuo” dai pubblici uffici.