Missione e evangelizzazione; come diventare una Chiesa a prova di abusi; identità anglicana; riconciliazione; dignità umana; ambiente e sostenibilità; unità cristiana e rapporti interreligiosi. Questi alcuni dei temi sui quali gli oltre 600 vescovi della comunione anglicana, in rappresentanza di oltre 85 milioni di fedeli, si stanno preparando, dallo scorso anno, in vista della Lambeth Conference che si terrà nella cattedrale di Canterbuy, a Lambeth Palace, a Londra, e nell’Università del Kent dal 26 luglio all’8 agosto. Si tratta dell’appuntamento più importante della comunione anglicana, che avviene ogni dieci anni, anche se quello del 2018 è stato rimandato di due anni per le divisioni in materia di sessualità e risposta alla secolarizzazione. Nel 2008, infatti, dopo l’ordinazione del vescovo gay americano Gene Robinson, da parte della diocesi americana episcopale del New Hampshire, alcuni vescovi hanno dato vita a una conferenza alternativa, la Gafcon, che ha boicottato, nel 2018, la “Lambeth Conference” e minaccia di farlo anche quest’anno. Il tema di questo 2022, in ritardo di due anni per la pandemia, è “Che cosa significa essere una Chiesa di Dio per il mondo di Dio”. “La Chiesa di oggi è chiamata, prima di tutto, a proclamare la buona notizia di Gesù Cristo e la domanda è come possa farlo nei suoi diversi contesti”, ha detto il primate anglicano Justin Welby, in un videomessaggio di presentazione della convention. A lui toccherà accogliere gli oltre mille delegati e tirare le conclusioni dell’incontro domenica 7 agosto.