Si è parlato del conflitto in Ucraina, quando oggi, nella giornata di inaugurazione del Giffoni Film Festival lo scrittore Erri De Luca è sul palco della sala Blu per inaugurare il primo degli incontri della sezione Impact! di #Giffoni2022: infatti, De Luca, insieme a Giacinto Fina, pensionato, con un furgone usato carico di materiali sanitari, ha raggiunto il confine attraverso la Romania, in un viaggio che è andato ben oltre la solidarietà. “È stata una goccia nel deserto – ha raccontato – ma il deserto è una terra dove qualunque goccia è preziosa e non va sprecata. Bisogna riflettere su un dato importante. È tornata la guerra in Europa. C’è un verso del poeta russo Brodski che dice che al mondo non esistono cause, ma solo effetti. Se ci ragioniamo, siamo abituati a pensare esattamente il contrario, ma la cosa più evidente di questo pensiero è proprio la guerra perché non esiste nessuna causa che possa assumersi la responsabilità di questo orrore e, se pure la volessimo forzatamente trovare, si sgretola e la guerra torna ad essere nient’altro che una antica volontà di sopraffazione. La domanda da porsi è: noi, da singoli cittadini, cosa possiamo fare?”. “Accogliere – la risposta che ha offerto lo stesso scrittore -. E in questo l’Unione europea ha dimostrato di essere comunità. Voi giovani dovete essere la coscienza civile di questo Paese. Gli adulti non ce la fanno. Essere coscienza non è semplice, ha un peso, ma è questa che dà sostegno alla comunità, perché può rimproverare e far arrossire il resto del corpo”. Tra le emergenze, non c’è solo una guerra alle porte dell’Europa, ma anche l’ambiente martoriato dalla pressione umana: “Prima o poi la valanga scivolerà – dice da appassionato di montagna –. Il 95% delle volte che una valanga travolge uno sciatore, la colpa è sua, perché la valanga è partita con lui. Oggi siamo sul peggiore pendio. Che fare in questi casi? Inventare un altro percorso per non far partire la valanga. E possiamo farlo con le nozioni che abbiamo e attraverso piccole azioni. Anche in questo caso, ragazzi, è un compito che spetta a voi. Noi siamo obsoleti e siamo stati solo capaci di caricare il pendio”.