“Ancora una volta il Signore non finisce di stupire: la Chiesa mi chiede di accogliere sotto la mia responsabilità un’altra comunità diocesana, la vostra anzi la ‘nostra’, quella di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Come tre anni fa, si tratta di un territorio molto ricco di tradizioni, cultura e spiritualità, santità, storia e tanto altro”. Lo scrive il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, in una lettera alla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, di cui oggi il Papa l’ha nominato vescovo, unendo “in persona Episcopi” le due sedi.
“Una storia articolata, complessa ma – sottolinea il porporato – che ci dimostra l’intenso legame tra le nostre due diocesi. Un territorio e una comunità, anzi delle comunità, che vanno ad incontrarsi con quelle che in questi tre anni ho conosciuto ed accompagnato; comunità alle quali ho cercato di annunciare il Vangelo nella semplicità, nell’immediatezza di un rapporto sereno e costante, così come ho potuto”. Si apre ora “un nuovo capitolo che certamente costituisce per me un altro impegno ma che sicuramente arricchirà la mia e la nostra esperienza di Chiesa. Non faccio fatica a vedere nelle due Chiese, nelle due diocesi, due Chiese sorelle, con un territorio comune, una storia comune, una storia che ritorna, di avvicinamento e incontro. Credo che per tutti quanti noi si allarghi una prospettiva, si aprano altre esperienze di vicinanza, di prossimità, di collaborazione non per unificare o peggio ancora appiattire ma per integrare, per ottimizzare, per condividere forze, energie ed esperienze che potranno aiutare tutti a camminare insieme sulle vie del Vangelo”. Il cardinale ha quindi evidenziato che “tanti dei sacerdoti” della nuova diocesi di cui è stato nominato pastore “conoscono i sacerdoti dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, avendo studiato insieme negli anni di seminario. Avete condiviso e condividete attività, incontri, iniziative. Tutto questo non può che facilitare il nostro compito di avvicinare queste due bellissime realtà, unite da ora nella mia persona, nella persona del vescovo”.
Il card. Lojudice ammette: “Sarà un impegno ancora più gravoso, che mi porterà sicuramente a correre ancora di più: proverò a farlo volentieri e con serenità, consapevole dell’azione della grazia di Dio e dell’aiuto e del contributo di tutti quanti voi, popolo di Dio, sacerdoti e laici”.