Colombia: mons. Rueda (presidente vescovi), “facciamo diventare realtà l’etica della riconciliazione”

(Foto: Cec)

“Facciamo diventare realtà l’etica della riconciliazione che difende la vita e costruisce la pace”. È l’invito rivolto ieri dall’arcivescovo di Bogotá e presidente della Conferenza episcopale, mons. Luis José Rueda Aparicio, durante la celebrazione liturgica della festa nazionale della Colombia, nell’anniversario dell’indipendenza.
Durante l’omelia, l’arcivescovo ha sottolineato che la riconciliazione più profonda di cui ha bisogno la Colombia e di cui ha bisogno la storia di questa nazione “si basa sull’amore per i nemici, la non violenza attiva, la risposta alla guerra con il perdono, l’apertura del cuore alla riconciliazione, l’esercizio gioioso della misericordia, il perseverare camminando lungo le vie del rispetto della vita, della giustizia, di tutta la vita, da quella del grembo materno a quella dell’anziano malato terminale”.
Mons. Rueda ha messo in luce l’impegno di tanti missionari, laici, sacerdoti e vescovi, che con la loro testimonianza di vita e la loro parola hanno operato silenziosamente per accompagnare le comunità più vulnerabili, raggiungendo le città e i territori rurali feriti dalla violenza, molti di loro addirittura donando le loro vite. Tra questi, ha ricordato il vescovo di Arauca, il beato Jesús Emilio Jaramillo, e l’arcivescovo di Cali, mons. Isaías Duarte Cancino. “In tutte le regioni della nostra geografia nazionale – ha aggiunto – ci sono semi del Regno seminati da decenni, da molto tempo, nel silenzio, perseverando con fede nell’opera silenziosa dell’evangelizzazione. Oggi, 20 luglio, pensando alla Colombia, vogliamo ringraziare quella generosa dedizione della vita di un gran numero di laici, famiglie, religiosi, diaconi, sacerdoti e vescovi che con il loro servizio sono giunti fino al martirio per il Regno di Dio”.

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