“Fare piena luce, assicurare una piena verità giudiziaria e storica deve essere per il nostro Paese una priorità assoluta”. Lo dichiara il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, in occasione del 30° anniversario della strage di via D’Amelio, a Palermo, in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi.
“Profondo – ricorda la terza carica dello Stato – fu il dolore e l’indignazione che provò il Paese intero alla notizia che l’efferata strategia stragista della criminalità organizzata aveva portato via un altro magistrato, un uomo di Stato che aveva contribuito in maniera determinante ad imprimere una svolta nella lotta alla mafia”. “La strage, consumatasi a soli cinquantasette giorni di distanza da quella di Capaci, ha provocato una lacerazione profonda nel nostro Paese”, prosegue il presidente della Camera, aggiungendo che “in ogni casa, di fronte allo scorrere delle immagini di via D’Amelio sventrata, tutti provammo un forte senso di smarrimento. La nostra democrazia ha però resistito. È riuscita a farlo aggrappandosi proprio alle figure di uomini come Borsellino, al loro rigore, al loro coraggio, al loro impegno”. “Penso alla preziosa azione investigativa e giudiziaria di forze dell’ordine e magistrati, al perfezionamento della normativa antimafia, agli interventi in materia di giustizia sociale”, continua Fico: “Ma soprattutto le idee e l’esempio di Borsellino e Falcone hanno motivato un vasto movimento civile e associativo desideroso di riscatto e dedito alla diffusione di una rinnovata mentalità di impegno e cura del bene comune”. “Anche se oggi la mafia è molto diversa dal nemico di allora, la sua capacità di insinuarsi e di infettare tutti i settori della società richiede ancor di più il contributo di tutte le forze migliori delle istituzioni, della politica, della società civile. E richiede – ammonisce il presidente della Camera – quello stesso coraggio, quella stessa determinazione, quello stesso forte senso dello Stato che hanno sempre ispirato il giudice Borsellino e che devono continuare ad essere la nostra stella polare contro ogni forma di sopruso e illegalità”. Fico conclude rivolgendo “un pensiero alla famiglia Borsellino, il cui dolore in questi 30 anni è stato amplificato dalla mancata risposta a tanti interrogativi sulla strage di via D’Amelio e dagli insopportabili depistaggi”.