“Borsellino è un eroe della Repubblica: insieme a Giovanni Falcone ha inferto colpi durissimi ai vertici di Cosa Nostra e posto le basi per un nuovo modo, moderno ed efficace, di combattere la mafia. L’uccisione di Giovanni Falcone cinquantasette giorni prima non aveva scalfito la determinazione di Borsellino nel portare avanti le indagini su Cosa Nostra. La sua morte rimane una macchia sulla nostra storia e sulle nostre istituzioni che non seppero proteggerlo”. Lo dichiara il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, in occasione del 30° anniversario della strage di via D’Amelio, a Palermo, in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi.
“Nel celebrare il lavoro di Borsellino, il suo coraggio, il suo senso del dovere e dello Stato, dobbiamo continuare nella ricerca della verità sullo stragismo mafioso e intensificare il nostro impegno contro le mafie”, aggiunge il premier, convinto che questo “è il modo migliore per commemorare chi ha perso la vita al servizio dell’Italia, per mostrare concreta vicinanza ai loro cari”.