“Essere presbiteri non significa assolutamente far parte di una casta, di una élite che si chiama presbiterio, ma significa vivere nella certezza che tutto è grazia e il vero potere è l’amore”. Lo ha affermato il vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Cei, mons. Francesco Savino, rivolgendosi ai novelli sacerdoti che ha consacrato nella basilica cattedrale della cittadina ionica. A ricevere l’ordinazione sono stati don Luca Pitrelli e don Mansueto Corrado, rispettivamente di 37 e 26 anni.
Nell’omelia, il vescovo ha sottolineato che “nella nostra vita sempre in maniera imprevedibile e inattesa arriva l’altro, non sempre desiderato e voluto nel nostro mondo perché occupa spazi e modifica i nostri piani, impedendoci di concentrare tutta l’attenzione su noi stessi. Accade anche, a maggior ragione, quando l’altro è Dio, che arriva inaspettato nella nostra esistenza e ci distoglie dall’attenzione narcisistica, ossessiva, che riserviamo sempre al nostro ‘io’. Se non ci fosse questa visita di Dio rimarremmo imprigionati per sempre in una adorazione banale e sterile di noi stessi”. Mons. Savino ha poi esortato i due novelli sacerdoti, a lasciarsi convertire dall’incontro di Gesù con Marta e Maria facendo sintesi, cioè mettendo insieme, nella vita, Marta e Maria. “Il rischio, sempre ricorrente nella vita presbiterale, – ha ammonito il presule – è diventare dei funzionari, dei burocrati del sacro! Dentro il cambiamento d’epoca, tempo complesso e complicato, dove la cultura dell’indifferenza nei confronti di Dio sembra essere una nota caratteristica, la credibilità di un presbitero consacrato è vivere come testimone il suo amore per Cristo e il suo Vangelo”.