La Conferenza cubana dei religiosi (Concur) ha chiesto di “non dimenticare” le 700 persone ancora in carcere a seguito delle manifestazioni dell’11 luglio 2021, e per questo continua a chiedere un servizio di accompagnamento sia per i detenuti che per le loro famiglie.
La situazione, denuncia l’organismo, “continua a causare dolore e angoscia a molti, in particolare ai parenti dei detenuti”, tra cui “vi sono alcuni detenuti che non sono stati ancora processati, violando i termini ordinari e straordinari stabiliti dalla legge”. Pertanto, “si chiede l’archiviazione definitiva degli imputati che non sono stati processati, nonché la procedura di riesame delle condanne definitive delle persone processate”. I religiosi hanno anche denunciato che “nelle udienze di appello svolte, le prove presentate dalla difesa continuano a non essere ammesse e adeguatamente valutate, il che è pregiudizievole per l’imputato”.
Prosegue la nota: “La situazione generale attuale è simile a quella che abbiamo vissuto un anno fa, o anche peggiore. Con dolore, ci rammarichiamo che le sanzioni e l’intero processo di coloro che sono stati detenuti un anno fa siano usati come risorsa intimidatoria”. Per questo rivolgono un forte appello a tutti i cittadini a non essere indifferenti, perché “come parte di questa società, in cui viviamo e che in vari modi accompagniamo, questa ci preoccupa e ci ferisce”.