“Fare di queste nostre comunità e città, luoghi di trasparenza amministrativa, luoghi rispettosi delle buone leggi, privi di corruzione e di corruttela, luoghi di equanimità, privi di discriminazioni e di violenze. Sì, luoghi degni di custodire, direi gelosamente, quella ‘perla’ preziosa, cioè il Mistero glorioso di Cristo morto e risorto. Città dell’Associazione, come civitas di bene, di carità solidale di limpido servizio”. Così il card. Filoni, Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro, ha detto presiedendo il 15 luglio la cerimonia conclusiva delle celebrazioni del decennale dell’associazione delle Città del Santissimo Crocifisso a Cuccaro Vetere in provincia di Salerno.
Fondata nel 2011 con 9 municipalità, questa Associazione ne raggruppa ad oggi circa 50 in 9 Regioni italiane. Si tratta, riprendendo le parole di Alesio Valente, presidente dell’Associazione e Sindaco di Gravina in Puglia, di municipalità “legate dalla comune fede nel Ss. Crocifisso” e che “portano avanti un percorso di promozione, devozione e marketing territoriale, fondato sul turismo lento e sulla riscoperta di riti e tradizioni volti al rilancio di quei luoghi, a volte sconosciuti, che sono scrigno di vera bellezza”. Scegliendo di vivere in maniera speciale la liturgia propria della solennità dell’Esaltazione della Santa Croce che ricorre normalmente il 14 settembre, le celebrazioni prevedono una breve processione dalla piazza principale di Cuccaro Vetere alla chiesa di San Pietro apostolo guidata dal card. Filoni che portava, per la venerazione dei partecipanti, una reliquia della Santa Croce.
Nella sua omelia, il Gran Maestro dell’Ordine ha ricordato come i comuni che appartengono a questa associazione “quasi controcorrente in tempi di forte secolarizzazione”, “custodiscono tra le ‘mura’ cittadine straordinari monumenti che la pietas civile e religiosa, nel corso dei secoli ha dedicato alla venerazione del SS. Crocifisso e, non di rado, custodiscono anche una Reliquia della S. Croce del Signore”. Nella scelta di mettere in luce questa eredità locale, il card. Filoni vede “una vera espressione di fede e di preghiera”.