A San Paolo, presso la Sagrada Familia, il 5 e il 6 luglio, responsabili della pastorale sociale, degli istituti religiosi e rappresentanti di conferenze e movimenti sociali hanno discusso la proposta del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), di considerare il vasto territorio del bacino acquifero dei Guarani e il Gran Chaco (sud del Brasile, nord dell’Argentina, Uruguay e Paraguay) come possibili ambiti per una Rete ecclesiale, sulla scia di quanto accaduto in Amazzonia con la Repam e, più di recente, in America Centrale e Messico con la Remam. Il seminario ha affrontato i temi della difesa dell’acqua, della biodiversità e le questioni sociali, culturali, economiche e ambientali che coinvolgono i territori, che subiscono l’impatto delle attività umane e del cambiamento climatico.
Dom José Reginaldo Andrietta, vescovo di Jales e membro della Commissione episcopale per la Trasformazione sociale della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cepast-Cnbb), ha evidenziato l’imperativo di realizzare azioni di rete per la cura e la difesa della falda acquifera Guarani, del bacino del Rio de la Plata e del Gran Chaco. “Riaffermiamo la necessità di azioni comuni della Chiesa e di altri settori della società civile in questo territorio, nella prospettiva dell’ecologia integrale – ha detto – e abbiamo deciso di continuare a progettare la costruzione di una rete ecclesiale, la cui identità e missione saranno definite congiuntamente, in dialogo con le diverse organizzazioni e organismi ecclesiali interessati, in particolare il Celam”. Di fronte alla provocazione della costruzione di una possibile rete ecclesiale, l’episcopato brasiliano e la Commissione per l’Ecologia integrale e l’industria mineraria costituiranno un gruppo