In occasione della visita dei responsabili delle Comunità religiose (latina, armena e greco ortodossa) presso il cantiere archeologico nel complesso del Santo Sepolcro, sono stati presentati, nei giorni scorsi, i lavori di scavo in corso. Le indagini archeologiche sono condotte dall’équipe del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma Sapienza, sotto la direzione della prof. Francesca Romana Stasolla, coadiuvata dai professori Giorgia Maria Annoscia e Massimiliano David. Lo riferisce la Custodia di Terra Santa che rilancia un report della professoressa Stasolla. In accordo con il progetto di restauro del pavimento del complesso religioso, lo scavo procede per aree successive, così da consentire lo svolgimento regolare delle liturgie da parte delle diverse confessioni ed il flusso regolare dei pellegrini.
A partire dal maggio 2022 le indagini archeologiche stanno interessando parte della navata nord della basilica (cd. Archi della Vergine) e parte della rotonda nord-occidentale; i lavori si svolgono a ciclo continuo, di giorno e di notte e l’elaborazione dei materiali prodotti viene realizzata in tempo reale tra Gerusalemme e Roma, dove lavora il resto dell’équipe. I dati elaborati nel corso dello scavo vengono inseriti in un database precedentemente costituito ad hoc per il progetto e collegato alle differenti fonti storiche e di archivio, anche grazie al supporto remoto a Roma. Nell’area della navata nord è stata individuata una sequenza stratigrafica molto interessante che ha permesso di rintracciare le trincee scavate da padre Virgilio Corbo negli anni Sessanta, ma che ha consentito anche di acquisire dati del tutto nuovi. I più interessanti sono quelli relativi al cantiere di età costantiniana, pertinente alla costruzione del complesso religioso, che qui veniva ad impiantarsi all’interno di un’area di cava. La visita è proseguita nell’area nord-occidentale della rotonda, dove la stratigrafia è molto più esigua, per la presenza del banco roccioso a quota molto più alta, Questo fattore, unitamente alla continua ristrutturazione della pavimentazione, ha contribuito a continue rimozioni e mescolamenti degli strati di interro, rendendo molto esigua la stratigrafia archeologica nell’area. Qui la parte più interessante risulta essere quella relativa alle fasi di lavorazione del banco roccioso, che sono in corso di studio. Nella porzione centro-settentrionale dell’area, a ridosso dell’edicola, è stato intercettato un cunicolo, in parte già evidenziato nel corso di ricerche precedenti, che scende verticalmente accanto all’edicola per una profondità di 2,80 m per poi proseguire orizzontalmente verso nord. Il suo rinvenimento in relazione alle stratigrafie di scavo e la sua connessione con tutto il sistema di deflusso delle acque costituisce un aspetto importante nello studio degli aspetti architettonici che si stanno analizzando nell’ambito del progetto. I lavori di restauro della basilica del Santo Sepolcro sono iniziati nel 2016 con l’edicola della Risurrezione e interessano la pavimentazione e la struttura della Basilica.