L’European Research Council (Erc) ha premiato circa 400 idee pionieristiche su oltre 4mila proposte nel bando Erc Starting Grant 2021, che riguarda il programma comunitario Horizon Europe. Il finanziamento ammonta a 619 milioni di euro complessivi e “mira a sostenere i migliori progetti di ricerca proposti da giovani ricercatori con un curriculum scientifico molto promettente, di qualsiasi età e nazionalità, con alcuni anni di attività scientifica svolta dopo aver completato il dottorato di ricerca”, precisa un comunicato.
Tra i premiati italiani, Enrico Ronca, giovane ricercatore dell’Istituto dei processi chimico-fisici, del Cnr, “la cui idea riguarda lo sviluppo di metodologie teoriche per lo studio delle proprietà magnetiche di molecole fortemente interagenti con la luce”. “Le tecniche proposte permetteranno di costruire computer quantistici più performanti, di ridisegnare la fotochimica delle molecole e di formulare nuove tecniche spettroscopiche che potranno essere più selettive anche per specie chirali” afferma Enrico Ronca.
Il secondo progetto del Cnr si chiama Ethofearless e riguarda i circuiti neuronali dell’attenuazione dei ricordi traumatici. “Dopo aver vissuto un’esperienza traumatica è normale che riportarne alla mente il ricordo provochi forti sensazioni di ansia, paura e disagio. Con il tempo, però, il nostro cervello è in grado di rielaborare il ricordo e lentamente attenuare la componente emotiva ad esso associata”, spiega la ricercatrice Bianca Ambrogina Silva dell’Istituto di neuroscienze (Cnr-In). “Quando questo processo psicologico non avviene correttamente, si sviluppano problemi psichiatrici come il disturbo da stress post traumatico. Con questo progetto, vogliamo identificare i circuiti neuronali responsabili dell’elaborazione efficace dei traumi, così da capire cosa non funziona quando questo processo è deficitario”.
“Esprimo la mia grande soddisfazione per il riconoscimento giunto ai nostri due giovani ricercatori, cui vanno le mie sentite congratulazioni”, dichiara la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza. “L’oggetto dei loro studi dimostra non solo il carattere multidisciplinare del nostro ente ma anche la sua capacità di approcciare tutta la ricerca, dai modelli e dalle premesse teoriche fino alle potenziali applicazioni, portando gli avanzamenti della conoscenza in settori di enorme rilevanza sociale ed economica come le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e le fragilità psico-fisiche”.