Raccogliendo le sollecitazioni della 49ma Settimana sociale dei cattolici italiani, tenutasi a Taranto lo scorso anno, la diocesi di Cremona ha deciso di “promuovere e avviare il processo di costituzione di Comunità energetiche rinnovabili” (Cer). L’obiettivo dichiarato in un comunicato “è quello di contribuire al raggiungimento dei target europei in termini di lotta ai cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, riuscire a ridurre la povertà energetica di singoli e famiglie in condizione di fragilità, aumentando nel contempo la coesione sociale delle comunità locali”.
Le Comunità energetiche rinnovabili “non si riducono, dunque, a una mera scelta tecnica, ma sono il frutto di un cammino spirituale e sociale fatto in questi anni come Chiesa in ascolto del territorio. Sono il segno concreto con cui si intende riaffermare la ‘ecologia integrale’ come nuovo modello di sviluppo”. Per questo scegliere di investire sulle Comunità energetiche rinnovabili “diventa la risposta alla conversione personale e sociale richiesta da Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’.
La diocesi di Cremona, attraverso l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il lavoro, guidato da Eugenio Bignardi, ha invitato le parrocchie “ad avviare il processo di costituzione delle Cer coinvolgendo, dove possibile, l’Amministrazione comunale e le realtà del Terzo settore più significative sul territorio”.
Un processo che parte con quattro progetti pilota che coinvolgono altrettante realtà sul territorio della diocesi e della provincia di Cremona: Comunità energetica rinnovabile di Soresina, di Piadena-Drizzona, di Sospiro, di Gussola. “Quattro nuove realtà che hanno presentato domanda per accedere al bando ‘Alternative’, promosso dalla Fondazione Cariplo, che potrebbe sostenere economicamente l’avvio dei rispettivi progetti”.