Un appello ad “accelerare le procedure e sbloccare le risorse per accogliere i cittadini ucraini” viene lanciato oggi da Caritas italiana, che ha già accolto in tutta Italia, a livello diocesano, oltre 10mila persone in fuga dal conflitto. “È uno sforzo che abbiamo cercato di condividere anche con le istituzioni locali e nazionali”, sottolinea don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana, rilevando che “questa grande solidarietà rischia, però, di essere compromessa dalle lungaggini e dalla farraginosità delle procedure amministrative. Ad oggi, infatti, non è stata ancora firmata la convenzione con la Protezione civile, necessaria per liberare le risorse utili per accogliere altri 2.000 cittadini ucraini ospitati negli alberghi della penisola. Anche l’accesso ai cosiddetti sussidi di sostentamento sta incontrando molte difficoltà sul piano operativo”. Il direttore di Caritas italiana auspica “che questa situazione venga risolta nei prossimi giorni, permettendo così di sbloccare i posti già destinati a questa accoglienza, al momento non utilizzabili nemmeno per l’attività ordinaria”. Allo stesso tempo, conclude Pagniello, “ci auguriamo che si possa prevedere un supporto anche per le accoglienze al di fuori del circuito istituzionale – al momento la maggior parte – per continuare a garantire un accompagnamento dignitoso di quanti, visto il protrarsi della guerra, decideranno di rimanere nel nostro Paese”.