Le Acli aderiscono all’appello di Europe for peace e alla giornata di mobilitazione di sabato 23 luglio contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e per l’avvio di un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro. “Il primato alla dimensione muscolare del conflitto non convince: se la risposta alla Russia è fortemente e comprensibilmente condizionata dalla sua brutale politica aggressiva, non si vede l’ombra della diplomazia, anzi”, ha detto Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli. “Si parla di aumento delle spese militari, grandi proclami per militari in stato di allerta, investimenti in tecnologie sempre più distruttive, alleanze basate su logistiche di efficientamento bellico. Non si intravede un piano per il cessate il fuoco e per avanzare un dialogo. Chi può farlo se non le democrazie occidentali che come primo obiettivo non hanno quello di armarsi ma di spengere questo conflitto?”. L’appello, promosso da Europe for peace, con lo slogan “Tacciano le armi, negoziato subito!”, ha raccolto l’adesione di un ampio arco di associazioni e sindacati. Le Acli – si legge in una nota – promuoveranno e sosterranno le iniziative delle reti associative locali per continuare a dare un segno di solidarietà a chi sta soffrendo il dramma della guerra.