Un forte invito a “trasformare il ‘vecchio continente’ in un ‘nuovo continente”: a lanciarlo oggi ai giovani partecipanti alla “EU Youth Conference” che si svolge a Praga (Repubblica Ceca) dall’11 al 13 luglio 2022, sul tema “Impegnarsi insieme per un’Europa sostenibile e inclusiva”, è Papa Francesco. Nel messaggio diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede, il Pontefice scrive: “So che la vostra generazione ha alcune buone carte da giocare: siete giovani attenti, meno ideologizzati, abituati a studiare in altri Paesi europei, aperti a esperienze di volontariato, sensibili ai temi dell’ambiente. Per questo sento che c’è speranza. Voi giovani europei avete una missione importante. Se nel passato i vostri antenati si sono spinti in altri continenti non sempre per nobili interessi, ora spetta a voi presentare al mondo un nuovo volto dell’Europa”. Quest’ultima, in mitologia, era chiamata “la fanciulla dagli occhi grandi”, “quindi – ha aggiunto il Pontefice – penso anche a voi, giovani europei, come a persone dallo sguardo ampio, aperto, capaci di guardare oltre”. “Forse avete sentito parlare dell’iniziativa, lanciata nel settembre 2019, chiamata Patto educativo globale. Si tratta – ha ricordato Papa Francesco – di un’alleanza tra gli educatori di tutto il mondo per educare le giovani generazioni alla fraternità. Vedendo però come sta andando questo mondo guidato da adulti e da anziani – ha rimarcato il pontefice – sembra che forse dovreste essere voi a educare gli adulti alla fraternità e alla convivenza pacifica!”. Da qui l’appello ai giovani a “far sentire” la propria voce. “Se non vi ascoltano – ha sottolineato Bergoglio – gridate ancora più forte, fate rumore, avete tutto il diritto di dire la vostra su ciò che riguarda il vostro futuro. Vi incoraggio ad essere intraprendenti, creativi e critici: sapete che quando un professore ha in classe degli studenti esigenti, critici, attenti, viene stimolato a impegnarsi di più e a preparare meglio le lezioni. In questo Patto non ci sono degli ‘emittenti’ e dei ‘destinatari’, ma tutti siamo chiamati a educarci in comunione, come suggeriva il pedagogista brasiliano Paulo Freire. Non temete dunque di essere esigenti: avete il diritto di ricevere il meglio per voi stessi così come i vostri educatori hanno il dovere di dare il meglio di sé stessi”.