Aprirsi all’accoglienza, evitare la competitività a vantaggio della solidarietà e dell’inclusione, impegnarsi nella cura della casa comune: sono alcune delle strade di impegno indicate da Papa Francesco in un messaggio ai giovani partecipanti alla “EU Youth Conference” che si svolge a Praga (Repubblica Ceca) dall’11 al 13 luglio 2022, sul tema “Impegnarsi insieme per un’Europa sostenibile e inclusiva”. “Aprirsi all’accoglienza”, e quindi al valore dell’inclusione, per il Papa significa “non lasciarsi trascinare in ideologie miopi che vogliono mostrarvi l’altro, il diverso come un nemico. L’altro è una ricchezza. L’esperienza di milioni di studenti europei che hanno aderito al Progetto Erasmus testimonia che l’incontro tra persone di popoli diversi aiuta ad aprire gli occhi, la mente e il cuore. Nessuna discriminazione contro nessuno, per nessuna ragione. Essere solidali con tutti, non solo con chi mi assomiglia, o mostra un’immagine di successo, ma con coloro che soffrono, qualunque sia la nazionalità e la condizione sociale”. “Non dimentichiamo che milioni di europei in passato hanno dovuto emigrare in altri continenti in cerca di futuro” ha detto il Pontefice ricordando di essere “figlio di italiani emigrati in Argentina”. Riferendosi poi al Patto Educativo Globale, “l’alleanza tra gli educatori di tutto il mondo per educare le giovani generazioni alla fraternità”, il Pontefice ha esortato i giovani ad avere come “aspirazione maggiore” non quella di “entrare negli ambienti formativi d’élite, dove può accedere solo chi ha molto denaro”, ma di apprezzare “piuttosto quelle realtà che uniscono la qualità formativa con il servizio al prossimo, sapendo che il fine dell’educazione è la crescita della persona orientata al bene comune. Saranno queste esperienze solidali che cambieranno il mondo, non quelle “esclusive” (ed escludenti) delle scuole d’élite. Eccellenza sì, ma per tutti, non solo per qualcuno”. Dunque, “educazione non solo per conoscere sé stessi ma anche per conoscere l’altro” ha sottolineato Bergoglio che ha proposto di leggere l’Enciclica Fratelli tutti (3 ottobre 2020) e il Documento sulla fratellanza umana (4 febbraio 2019) firmato insieme al Grande Iman di Al-Azhar. Dal Papa è venuta anche un’esortazione alla cura per la casa comune: “Ho notato con piacere che, mentre le generazioni precedenti parlavano molto e concludevano poco, voi invece siete stati capaci di iniziative concrete. Per questo dico che questa volta può essere la volta buona. Se non riuscirete voi a dare una svolta decisiva a questa tendenza autodistruttiva, sarà difficile che altri ci riusciranno in futuro”.