“Il Vangelo ci educa a vedere: guida ognuno di noi a comprendere rettamente la realtà, superando giorno dopo giorno preconcetti e dogmatismi. Tanti credenti si rifugiano nei dogmatismi per difendersi dalla realtà. E poi ci insegna a seguire Gesù, perché seguire Gesù ci insegna ad avere compassione: ad accorgerci degli altri, soprattutto di chi soffre, di chi ha più bisogno. E di intervenire come il Samaritano: non andare oltre, ma fermarsi”. Lo ha detto il Papa ieri prima della recita dell’Angelus in Piazza San Pietro, invitando ad avere “compassione di coloro che incontriamo lungo il cammino, soprattutto di chi soffre ed è nel bisogno, per avvicinarci e fare quello che possiamo per dare una mano”. “Tante volte, quando mi trovo con qualche cristiano o cristiana che viene a parlare di cose spirituali, io domando se fa l’elemosina. ‘Sì’, mi dice – ‘E, dimmi, tu tocchi la mano della persona alla quale dai la moneta?’ – ‘No, no, la butto lì’. – ‘E tu guardi gli occhi di quella persona?’ – ‘No, non mi viene in mente’. Se tu dai l’elemosina senza toccare la realtà, senza guardare gli occhi della persona bisognosa, quella elemosina è per te, non per lei”, ha concluso il Santo Padre.