Diocesi: Biella, da domani al 18 settembre nel santuario di Oropa in mostra l’arte contemporanea di Daniele Basso

(foto Andrea Taglier)

È in programma dal 2 luglio al 18 settembre nel santuario di Oropa, nella diocesi di Biella, la mostra personale di Daniele Basso “Le pieghe dell’anima”, a cura di Irene Finiguerra su proposta del rettore don Michele Berchi, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. Saranno esposte 9 sculture monumentali in acciaio a specchio lucidato a mano che, secondo le dichiarazioni degli organizzatori, intendono creare n un percorso coinvolgente tra spazi aperti e altri luoghi non convenzionali, in un itinerario ideale in cui l’arte e la spiritualità si incontrano per creare un corto circuito visivo e mentale giocato sul contrasto fra l’opera e lo spazio in cui è collocata. L’inaugurazione si svolgerà domani, alle ore 17,30, nella sala convegni del santuario di Oropa, con la visita della mostra assieme all’artista e la curatrice.

(foto Stefano Ceretti)

“Ritengo che l’arte contemporanea bene si integri in luoghi di spiritualità così come da tempo avviene a Biella in duomo con le opere esposte per il progetto ‘Sia luce’, che seguo dal 2019”, spiega Irene Finiguerra. “Una mostra che è tutta incentrata sul dialogo. Il dialogo profondo e spesso difficile con noi stessi, con le nostre aspirazioni e le nostre paure. Ma anche il dialogo dell’arte con i luoghi e il territorio che la ospita. Il dialogo di Oropa con Biella, unite nello stesso evento. Ed infine il dialogo ininterrotto di tutti, a partire dai sostenitori dell’evento, fino ai visitatori, col desiderio di andare oltre la superfice delle cose, fin dentro alle pieghe dell’anima, verso l’essenza della vita stessa”, afferma l’artista Daniele Basso. “’Le pieghe dell’anima’, in realtà, è più di una mostra, è un vero e proprio percorso artistico all’interno di Oropa”, dice il rettore del santuario di Oropa, don Michele Berchi, “In questo santuario, dove i pellegrini vengono ad attingere dalla Madonna di Oropa la speranza, nessuno, come chi ha vissuto davvero la paura per la propria impotenza, può comprenderne quanto essa sia necessaria per la propria anima”.

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