La Commissione europea ha pubblicato una proposta sui percorsi per il successo scolastico, che “delinea una serie di misure strategiche concrete per contrastare l’abbandono scolastico e gli scarsi risultati dei quindicenni nelle competenze di base (lettura, matematica e scienze), in particolare di quelli che provengono da un contesto svantaggiato”. I provvedimenti, segnala la stessa Commissione, “rispondono alle esigenze dei discenti, degli insegnanti e dei formatori, delle scuole e dei sistemi di istruzione e comprendono misure di monitoraggio, di prevenzione, di intervento e di compensazione, ma con una particolare attenzione alla prevenzione e all’intervento precoce”. La proposta dell’esecutivo, all’attenzione degli Stati membri, invita inoltre a prestare maggiore attenzione al benessere a scuola, “fattore che ha un forte impatto sui risultati scolastici ed è una componente fondamentale del successo scolastico”.
Margaritis Schinas, vicepresidente dell’esecutivo, ha dichiarato: “L’istruzione e la conoscenza gettano le basi per lo sviluppo futuro. Fornire una solida istruzione a tutti gli alunni dell’Ue, senza eccezione, è fondamentale e richiede impegno e passione. La raccomandazione sui percorsi per il successo scolastico dimostra il nostro impegno la nostra volontà di fare tutto il possibile per sostenere gli Stati membri, gli insegnanti e gli alunni nel loro percorso verso la conoscenza”.
Negli ultimi anni i sistemi scolastici europei hanno dovuto far fronte a situazioni difficili, tra cui la pandemia di Covid-19, segnala la Commissione. “Attualmente oltre 3,2 milioni di giovani nell’Ue tra i 18 e i 24 anni abbandonano precocemente l’istruzione e la formazione, e soltanto l’84,3% dei giovani tra i 20 e i 24 anni ha completato l’istruzione secondaria superiore. Dagli ultimi risultati dell’indagine Pisa del periodo pre-pandemia (2018) emergevano già le scarse competenze in lettura, matematica o scienze di un quindicenne europeo su cinque, nonché il calo del senso di appartenenza alla scuola degli alunni e l’ampia diffusione del bullismo e del bullismo online. Da allora la chiusura delle scuole e delle università a causa della pandemia ha contribuito a notevoli perdite di apprendimento per alunni e studenti. I dati dimostrano che gli alunni provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati sono i più esposti al rischio di dover affrontare tali problemi”.