Afghanistan: Save the Children, “bambini terrorizzati nel ritorno alle case distrutte dal terremoto”

“I bambini della provincia di Paktika, una delle aree più duramente colpite dal terremoto di magnitudo 5,9 che ha colpito l’Afghanistan nove giorni fa, sono ancora terrorizzati all’idea di tornare nelle loro case dove i loro cari sono stati uccisi”. Lo sottolinea oggi Save the Children, che segnala come “tremori e scosse di assestamento continuano a scuotere la regione, facendo riaffiorare il ricordo del terremoto che ha lasciato 362.000 bambini e adulti in urgente necessità di cibo, riparo e accesso a servizi sanitari, acqua pulita e servizi igienici”.
Circa 770 persone – tra cui 155 bambini – sono state uccise dal terremoto e quasi 1.500 sono rimaste ferite – riferisce l’ong -. Hakim, 35 anni, ha perso le due figlie piccole, una nipote e un nipote quando la loro casa è crollata su di loro, e i suoi figli e nipoti sopravvissuti sono ancora emotivamente angosciati per quello che è successo loro: “I bambini hanno pianto quando li ho riportati per la prima volta nella casa distrutta. Vedendo la distruzione e pensando a ciò che era successo loro la notte del terremoto, erano terrorizzati dalla casa. Mio nipote Farid, che ha 4 anni, mi ha chiesto perché lo avessi riportato in casa. Gli ho detto che stiamo per ricostruire la casa per loro e che vivranno di nuovo in questa casa. Mi ha risposto che distruggerà la casa, così non potremo più tornarci, perché ha molta paura di tornarci a vivere”.
“Ho più di 20 anni di esperienza nei disastri umanitari e quello che ho visto qui è davvero scioccante. Le persone hanno perso tutto: il loro cari, i vestiti, il bestiame e le case – dichiara Chris Nyamandi, direttore di Save the Children in Afghanistan, in missione sul luogo del terremoto -. Ho anche incontrato molte famiglie che dormono all’aperto perché le loro case sono piene di crepe e temono che le scosse di assestamento possano farle crollare. Molti bambini sono ancora sotto shock per quello che è successo loro e mi hanno detto ‘Questa casa ha ucciso mia sorella. Questa casa ha ucciso mio fratello. E non voglio tornare lì dentro’, è davvero straziante”.

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