“Ci sentiamo incoraggiati e torniamo a casa con una profonda gioia nel cuore, una gioia che nasce dal sentirsi uniti e confermati in una sola Chiesa”. A dirlo al Sir, a ridosso dell’udienza del Papa con i vescovi e i presbiteri di Sicilia in occasione del 30° della Giornata sacerdotale mariana regionale, è mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti e delegato della Conferenza episcopale siciliana per il clero. “Papa Francesco ha apprezzato e incoraggiato il cammino di formazione promosso nelle diocesi di Sicilia”. Il riferimento è alle iniziative del Centro regionale Madre del Buon Pastore per la formazione permanente del clero e a quelle della Commissione presbiterale siciliana che gli sono state presentate. “In particolare ha lodato quanto fatto e quanto in programma per approfondire i temi della fraternità presbiterale e della paternità. Il Pontefice conosce bene le figure luminose di presbiteri e di laici impegnati in tal senso che la Sicilia ha generato e, anche sulla scia del loro esempio, l’incontro con il pontefice dà forza anche al cammino sinodale delle nostre Chiese locali: la fraternità tra presbiteri – aggiunge il presule – è volto visibile della vera sinodalità ed esprime la nostra vera essenza”. Il vescovo si fa portavoce della gratitudine dell’intero clero siciliano, rappresentato dinanzi al papa da oltre 300 sacerdoti, compresi i giovani preti siciliani che studiano presso le pontificie università romane. “Le difficoltà ci sono e le conosciamo, ma la nostra terra di Sicilia ha sempre più da sperare” dice mons. Giombanco che fa appello ai sacerdoti perché coltivino quegli “atteggiamenti di semplicità e sentimenti di umiltà indicati dal Papa, che sono essenziali per il cammino sinodale e che permettono di lasciarci raggiungere dalle meraviglie che Dio ha in serbo per noi”.