Papa Francesco: cita don Puglisi e Rosario Livatino, “in Sicilia si guarda ancora ai sacerdoti come a guide spirituali e morali”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Non sono mancate, in passato, e non mancano ancora oggi, figure di sacerdoti e fedeli che abbracciano pienamente le sorti del popolo siciliano”. A sottolinearlo è stato il Papa, ricevendo in udienza i vescovi e i sacerdoti della Sicilia. “Come non ricordare i Beati don Pino Puglisi e Rosario Livatino, ma anche persone meno note, donne e uomini che hanno vissuto in ogni stato di vita la fedeltà a Cristo e al popolo?”, ha proseguito Francesco: “Come ignorare il silenzioso lavoro, tenace e amorevole, di tanti sacerdoti in mezzo alla gente sfiduciata o senza lavoro, in mezzo ai fanciulli o agli anziani sempre più soli?”. “E su questo, sui sacerdoti che sono vicini ai vecchi – ha rivelato a braccio – ho ricevuto poco tempo fa lettera di uno dei vostri sacerdoti, che raccontava come ha accompagnato il vecchio parroco negli ultimi tempi di vita, fino all’ultimo momento. Tornava stanchissimo dal lavoro, ma la prima cosa era andare dal vecchio e farlo felice. E poi portarlo a letto, accompagnarlo fino a che si addormentasse…questi sono gesti grandi, e questa grandezza c’è anche tra voi, nel vostro clero”. “La figura sacerdotale in mezzo al popolo è importante”, ha commentato il Papa: “in Sicilia, si guarda ancora ai sacerdoti come a guide spirituali e morali, persone che possono anche contribuire a migliorare la vita civile e sociale dell’isola, a sostenere la famiglia e ad essere riferimento per i giovani in crescita”. “Alta ed esigente è l’attesa della gente siciliana verso i sacerdoti”, ha rimarcato Francesco: “non restare a metà cammino, per favore”.

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