Nel 2021 sono stati accolti nel sistema Sprar-Sai (il sistema di accoglienza dei Comuni) 42.464 profughi di cui 9.877 (+39% rispetto al 2020) minori stranieri non accompagnati, ovvero il 23,3% del totale, con un incremento rispetto agli anni precedenti della fascia d’età più giovane 0-17 anni. Il 10,7% dei minori sono arrivati via terra. Il 68,6% delle persone accolte sono entrate tramite sbarco sulle coste italiane, l’11,5% alle frontiere terrestri, il 7,3% alla frontiera aeroportuale. Sono le anticipazioni del Rapporto annuale Sai 2022 presentate oggi nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Roma presso la sede di Anci nazionale (Associazione nazionale comuni italiani), nel corso della quale sono state illustrate le iniziative per celebrare il ventennale della rete di accoglienza dei Comuni nato nel 2002. Negli anni il Sistema Sprar-Sai si è ampliato e consolidato passando da circa un migliaio di posti a 36.000 nel 2022. Le 10 nazionalità dei profughi più rappresentate – su 105 Paesi – sono Nigeria, Bangladesh, Pakistan, Mali, Somalia, Tunisia, Afghanistan, Gambia, Costa d’Avorio e Guinea. Le donne sono il 20,7% e provengono soprattutto da Nigeria, Costa d’Avorio, Afghanistan e Somalia. La maggior parte dei minori proviene invece da Bangladesh, Tunisia, Egitto, Albania, Somalia, Pakistan e Guinea. Nel 2021 sono stati quindi 851 i progetti finanziati dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo che costituiscono la rete Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), con 34.744 posti di accoglienza, 722 enti locali titolari di progetto e 1.796 comuni interessati dal Sistema a vario titolo. Nel 2021 è cresciuta anche la disponibilità di posti Sai dedicati all’accoglienza di minori stranieri soli arrivando a 239 progetti per un totale di 6.683 posti. Il 55% dei Comuni coinvolti dalla rete hanno meno di 5 mila abitanti. Tutte le città metropolitane e capoluogo di regione fanno parte del Sai. “Oggi il sistema di accoglienza dei Comuni è diventato a tutti gli effetti una politica di welfare nazionale – ha detto Veronica Nicotra, segretario generale dell’Anci -. Una rete capillare e diffusa che coinvolge ormai quasi un quarto di tutti i Comuni italiani, anche quelli più piccoli”.