Oggi, 9 giugno, alcuni pazienti dell’Assistenza domiciliare integrata – due adulti affetti da Sla, uno da distrofia muscolare e due bambine con patologie complesse – sono tornati a godere del mare e della bellezza di navigarlo con la delicatezza di una vela grazie alla Cooperativa Auxilium e alla Asl di Bari, che hanno organizzato una veleggiata per le persone che vengono assistite quotidianamente a domicilio. La gita in barca a vela per i pazienti Sla, che è salpata alle ore 10 dal porto, è stata realizzata in collaborazione con il Comando del Porto di Bari, con l’Associazione ConSLAncio e con l’Associazione A Vele spiegate, che ha messo a disposizione le imbarcazioni. È la prima volta che viene organizzata un’uscita di questo genere per persone che hanno una patologia così invalidante e l’emozione è stata grande, sia per le persone malate, che per le famiglie e gli operatori. Mauro, uno dei pazienti Sla, che è stato portato in barca allettato, durante la navigazione, quando ha iniziato a piovere, attraverso il suo comunicatore oculare ha detto: “Perché volete rientrare? Sono 11 anni che non sentivo la pioggia sulla mia testa ed è bellissimo”. Gli operatori Auxilium (la cooperativa che si prende cura di centinaia di pazienti complessi, come i malati di Sla della Asl di Bari) si sono occupati del trasporto delle persone malate dalle loro case al porto e dell’assistenza durante la mattinata in barca. “La veleggiata è una delle iniziative più belle della storia di Auxilium – ha detto Pietro Chiorazzo, presidente della Cooperativa Auxilium – e voglio ringraziare tutti gli operatori della nostra cooperativa per il lavoro straordinario che hanno svolto in questi 15 mesi a Bari, nonostante le difficoltà provocate dalla pandemia”. “Questa voglia di vivere dei pazienti, di sentire di nuovo il profumo del mare, entusiasma anche noi – ha aggiunto Michelangelo Armenise, direttore sviluppo della Cooperativa Auxilium -. Seguiranno presto altre iniziative, perché crediamo nell’umanizzazione delle cure, nel prendersi cura dei pazienti migliorando la loro qualità di vita, il loro rapporto con il mondo e con tutto quello che amavano fare prima di ammalarsi”.