Marina e Margareta, arrivate in Sicilia dall’Ucraina nei giorni scorsi, scappano dalla guerra con i tre figli minorenni: hanno storie di sofferenza e difficoltà da raccontare e anche una scia di speranza e di grande forza a sostenerle. A partire dal pensiero rivolto ai mariti, rimasti in Ucraina per contribuire alla resistenza contro l’invasione russa.
I due nuclei familiari sono ospitati nel gruppo appartamento della Caritas diocesana di Catania, un immobile che è un bene confiscato alla mafia e concesso dal Comune di Catania in comodato ad uso gratuito. A condurle in Sicilia un lungo viaggio in autobus dall’Ucraina, un percorso reso possibile dai corridoi umanitari. Giunte a Catania, dopo gli screening sanitari di routine, sono state prese in carico dalla Caritas che, tramite la propria assistente sociale, ha attivato tutti gli iter necessari per registrare la loro presenza in città e quindi procedere ai permessi di soggiorno e alla documentazione provvisoria per essere riconosciute dal servizio sanitario nazionale. Inoltre, si è immediatamente resa disponibile la rete di accoglienza sanitaria, composta da medici volontari della Caritas, che ha tempestivamente provveduto alle visite di controllo. Le due famiglie si sono conosciute all’interno del gruppo appartamento, grazie anche alla mediazione degli operatori dell’organismo diocesano, e adesso collaborano strettamente nel corso della routine quotidiana.
Le due donne e i loro figli sono stati prontamente inseriti nella rete di supporto cittadino della Caritas diocesana. In particolare, il Talità Kum di Librino provvederà alle iniziative per i piccoli, con un consolidato grest che gli consentirà anche di confrontarsi con i pari età italiani, mentre l’Istituto delle figlie della Sapienza si è reso disponibile per organizzare attività ricreative per le adulte. La Caritas, oltre a farsi carico di tutte le spese inerenti la struttura (utenze e manutenzione), è impegnata anche nel promuovere l’integrazione nel tessuto cittadino, proponendo momenti di incontro con i volontari, e occasioni di conoscenza del territorio con delle gite strutturate per questo scopo.