Parlamento Ue: Martin (premier Irlanda), “Russia usa la fame come arma”. “Al fianco dell’Ucraina anche dopo la guerra”. “Sostenere nuove elezioni in Bielorussia”

(Foto SIR/Parlamento europeo)

(Strasburgo) “Come Paese che ha esperienza di carestia, condanniamo l’appropriazione illegale della produzione agricola in Ucraina, che sta avendo un impatto diretto sulla sicurezza alimentare globale e sull’accessibilità economica, e colpisce le comunità più vulnerabili in alcune parti dell’Africa e del Medio Oriente. È difficile comprendere che la fame stessa viene usata come arma: l’Irlanda sosterrà l’Ue nel fare la sua parte in un coordinamento internazionale efficace e rapido per garantire una risposta globale in materia di sicurezza alimentare”. Lo ha affermato questa mattina il Taoiseach irlandese, Micheál Martin, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo riunito a Strasburgo.
Per il primo ministro irlandese, il conflitto in Ucraina mette a confronto “due visioni del mondo assolutamente incompatibili: autocratica e democratica”. “Il nuovo imperialismo del regime di Putin non può vincere”, ha ammonito Martin, aggiungendo che “la causa dell’Ucraina deve essere la causa di ogni persona che crede nella libera democrazia”. Il premier irlandese ha ribadito che “sosteniamo fermamente le sanzioni più severe possibili e lo facciamo comprendendo che ciò comporta dei costi per tutti noi”. E ha detto che “siamo onorati che più di 34mila ucraini abbiano cercato rifugio nel nostro Paese”. Riferendosi a quanto successo nel 2014 con l’annessione della Crimea, Martin ha riconosciuto che “allora abbiamo fatto troppo poco per stare con il popolo ucraino. Abbiamo fatto troppo poco per respingere il nuovo imperialismo di Putin e la sua richiesta di controllare altri Paesi in una sfera di influenza”. Oggi, ha proseguito, “dobbiamo stare con l’Ucraina, non solo durante questa guerra, ma nei mesi e negli anni a venire. La nostra agenda deve essere la ricostruzione dell’Ucraina, la sua sicurezza della democrazia e la sua inclusione nella nostra Unione”. Inoltre, “dobbiamo anche sostenere il diritto democratico del popolo bielorusso a elezioni nuove, libere ed eque”.

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