Migranti: Mare Jonio e Sea-Watch 3 ancora in attesa di un porto sicuro per centinaia di persone salvate

(foto. Mediterranea saving humans)

Sono due le imbarcazioni nel Mediterraneo in attesa di un porto sicuro per le persone che hanno salvato: la nave Mare Jonio di Mediterranea saving humans con 92 persone a bordo, tra cui una trentina di minori non accompagnati e la nave civile di soccorso Sea-Watch 3, con 352 naufraghi a bordo, che sta aspettando da quattro giorni. “Secondo il diritto internazionale, alle 14.40 di ieri pomeriggio abbiamo richiesto l’assegnazione di un porto sicuro di sbarco (PoS – Place of safety) al Centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma (It Mrcc), che ci ha risposto alle 15.48 di ieri dicendo che ‘la richiesta era stata inoltrata per le determinazioni alla competente Autorità nazionale’. Cioè il Ministero dell’Interno – riferisce Mediterranea saving humans  in una nota -. Non avendo poi ricevuto ulteriori istruzioni, questa mattina alle 7.40 abbiamo reiterato la richiesta e la risposta della centrale operativa della Guardia costiera è stata la stessa: anche Mrcc è in attesa della decisione del Viminale. Siamo una nave di bandiera italiana, e solo Mrcc di Roma può coordinarci e assisterci”. “Il Viminale, che dal 2017 deve assegnare nel più breve tempo possibile il porto sicuro di sbarco per persone soccorse in mare dal rischio di naufragio – e in precarie condizioni dopo essere state precedentemente vittime di ogni genere di violenze, torture e privazioni prima – non ha ancora fornito indicazioni a Mrcc di Roma, e dunque alla mare Jonio”, precisa Mediterranea, ricordando che questi lunghi tempi di attesa “prolungano le sofferenze delle persone”: “Abbiamo comunicato alle Autorità che stiamo procedendo verso la Sicilia, anche in vista del peggioramento delle condizioni meteomarine. Siamo consci della situazione di affollamento dell’hotspot di Lampedusa, affollamento dovuto non ai numeri o a particolari emergenze, ma solo alla disorganizzazione e malagestione dei trasferimenti delle persone dall’isola verso la Sicilia e l’Italia. Una lentezza eccessiva che fa pensare alla volontà di ‘spettacolarizzare’ la cattiva propaganda sull”invasione'”.

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