“L’arresto a Palermo di un candidato al consiglio comunale per voto di scambio rappresenta un fatto grave. È stato scoperchiato il vaso di pandora, un arresto che arriva a conclusione di una campagna elettorale già segnata da una crisi morale fortissima che ci costringe a interrogarci sullo sullo stato di salute e sul senso di responsabilità della politica. Sarà la magistratura ad accertare e confermare i fatti ma quel voto di scambio politico mafioso ferisce la democrazia e ci riporta ai peggiori anni della storia di controllo criminale della città, con il coinvolgimento di una famiglia storica di Cosa Nostra, che ha legato la sua ascesa al nome di Riina”. In una nota Libera commenta l’arresto per scambio elettorale politico-mafioso uno dei candidati di Forza Italia al Consiglio comunale di Palermo.
“Non possiamo lasciare al solo lavoro della magistratura e alle forze dell’ordine la vigilanza sulla nostra democrazia, spetta anche a noi cittadini fare la nostra parte esercitando quotidianamente un’ esercizio di responsabilità. Se è vero che la politica è in un certo senso specchio della società – tanto più in un regime democratico, dove è il consenso del popolo a decidere la classe dirigente – c’ è stata una diserzione collettiva dalla responsabilità a rendere possibile il riemergere di certe figure e certe dinamiche di potere”, osserva Libera. “Serve una consapevolezza diffusa, condivisa da tutte le forze politiche, che tenga fuori mafia e corruzione dai momenti di confronto elettorale e dall’amministrazione e governo dei nostri territori. Deve essere chiaro che esiste un principio etico e morale davanti al quale non ci possono essere opacità, compromessi, opportunismi e le convenienze ispirate alle logiche del fine che giustifica i mezzi”, conclude Libera.