Sono 11 i Paesi colpiti da almeno 10 eventi climatici estremi negli ultimi anni: Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Haiti, Kenya, Niger, Somalia, Sud Sudan e Zimbabwe. Quest’anno, ad esempio, la devastate siccità in Etiopia, Kenya e Somalia potrebbe causare la morte per fame di una persona ogni 48 secondi. Intanto l’1% più ricco del pianeta inquina il doppio della metà più povera dell’umanità. Sono gli allarmanti dati contenuti nel rapporto diffuso oggi da Oxfam. Le conseguenze più dirette e immediate sono l’aumento vertiginoso dell’insicurezza alimentare e degli sfollamenti forzati di milioni di persone. “Siamo di fronte ad un’emergenza senza precedenti che denunciamo da tempo – spiega Francesco Petrelli, policy advisor sulla sicurezza alimentare di Oxfam Italia –. Molti dei Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici – già attraversati da guerre – subiscono le conseguenze dell’attuale aumento dei prezzi dei beni alimentari e della crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19, con un forte aumento di fame, povertà e flussi migratori. Le prime vittime sono le donne che rappresentano l’80% dei migranti climatici del mondo, secondo le stime delle Nazioni Unite”. A livello globale l’1% più ricco è stato responsabile tra il 1990 e il 2015 del doppio di emissioni di CO2 in atmosfera, rispetto alla metà più povera dell’umanità. I Paesi ricchi e industrializzati hanno contribuito per circa il 92% alle emissioni storiche in eccesso e impattano per il 37% sui livelli attuali; l’Africa ad oggi è responsabile solo per il 4% del totale; Kenya, Somalia, Sud Sudan ed Etiopia – dove oltre 24,4 milioni di persone stanno affrontando gravi livelli di fame e insicurezza alimentare – sono insieme responsabili solo dello 0,1% delle attuali emissioni globali. “I Paesi ricchi e le grandi multinazionali devono pagare per ciò che stanno causando”, afferma Oxfam, ricordando che all’ultima Cop 26 di Glasgow, le nazioni ricche hanno respinto le proposte dei Paesi in via di sviluppo. Tra le varie richieste di Oxfam ai governi dei Paesi ricchi quella di impegnarsi per “finanziamenti bilaterali che facciano fronte ai danni causati dalla crisi climatica, in aggiunta agli impegni già assunti per gli aiuti su clima e sviluppo”.