“Il tasso di ragazze e giovani, anche di 12 anni, costrette al matrimonio forzato e alle mutilazioni genitali femminili è a un livello allarmante in Corno d’Africa, mentre la più grave siccità degli ultimi quarant’anni spinge le famiglie al limite”. È quanto afferma l’Unicef in una lunga nota, dove si legge che nelle regioni dell’Etiopia più colpite dalla siccità, il matrimonio precoce “è in media più che raddoppiato nell’arco di un anno. Il numero di bambini a rischio di lasciare la scuola in Etiopia, Kenya e Somalia, a causa dell’impatto della crisi è triplicato in tre mesi – lasciando un ampio numero di ragazze adolescenti esposte a una serie di rischi per la protezione dell’infanzia”, che comprendono appunto le mutilazioni genitali femminili e il matrimonio precoce”.
“Nel Corno d’Africa, le famiglie stanno facendo scelte disperate per sopravvivere alla siccità, a causa del cambiamento climatico che prosciuga le fonti d’acqua e uccide il bestiame, e dell’effetto domino della guerra in Ucraina che aggrava la spirale dei prezzi di cibo e carburante”. Secondo l’Unicef, “oltre 1,8 milioni di bambini nella regione hanno disperato bisogno di cure per la malnutrizione acuta grave che minaccia le loro vite, con 213mila persone adesso a rischio di carestia in Somalia, secondo il Famine Early Warning Network. Un numero crescente di genitori o persone che si prendono cura dei bambini fanno sposare le ragazze per assicurarsi una dote che aiuti a sostenere il resto della famiglia, per avere una bocca in meno da sfamare o nel tentativo di aiutare la sposa a entrare in una famiglia più agiata”.