“Vi incoraggio a continuare a percorrere strade di riconciliazione che aiutino a rafforzare la fraternità, ad essere artigiani di pace, per generare processi di reincontro, e a lavorare insieme con audacia nella ricerca del bene di tutti. Che Gesù vi benedica e la Vergine di Chiquinquirá vi accompagni”. Gli applausi del teatro Jorge Eliécer Gaitán, lungo la carrera séptima, nel pieno centro di Bogotá, si sono unite alla commozione di molte vittime del conflitto colombiano, mentre martedì 28 giugno venivano lette queste parole di Papa Francesco, contenute nel breve videomessaggio inviato dal Santo Padre al presidente della Commissione per il chiarimento della verità (Cev), il gesuita Francisco De Roux. L’occasione era solenne e storica: la presentazione del rapporto della Commissione, scritto per fare luce su oltre mezzo secolo di conflitto e per porre le basi affinché tanta violenza non si ripeta.
Tra i presenti, molti rappresentanti delle associazioni di vittime del conflitto, rappresentanti della società civile e del mondo politico. C’era il presidente della Repubblica eletto, Gustavo Petro, ma non quello uscente, Iván Duque. Per la Chiesa colombiana, era presente mons. Héctor Fabio Henao, delegato della Conferenza episcopale della Colombia (Cec) per i rapporti Chiesa-Stato.
Racconta al Sir Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani e presente all’incontro: “Ci abbiamo messo un’ora e mezza a entrare per le minuziose misure di sicurezza. Le parole del Papa sono risuonate nel più profondo silenzio, espressione del rispetto per l’autorità morale del Santo Padre. Al mio lato c’era Sandra Beltrán, il cui fratello Hernardo Beltrán Hernández fu ucciso nel massacro del Palacio de Justicia, occupato dalla guerriglia M19. Piangeva, aveva le mani giunte e diceva sottovoce, ‘grazie Papa Francesco’. Mi è venuto da gridare: ‘Viva il Papa’ e c’è stato un grande applauso”. Importante, secondo Morsolin, anche l’intervento del presidente eletto Gustavo Petro, che si è impegnato a “rendere efficaci le raccomandazioni fatte dalla Cev al Governo”. Al tempo stesso, “l’assenza di Duque conferma che ci saranno settori della politica che si opporranno a questo report”.